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Se sei stato/a vittima dei camici bianchi (malasanità) o sei una vittima della sperimentazione clinica abusiva, o vittima ignara di somministrazioni di farmaci non autorizzati (vietati) fuori dalle indicazioni terapeutiche autorizzate dal Ministero della Salute per la patologia di cui soffri, senza un consenso, chiamati comunemente USO OFF LABEL - quindi anche in questo caso vittime della sperimentazione clinica selvaggia, come riportato dalle varie normative e Leggi in merito (vedi D.L. 17 febbraio 1998, n. 23 art. 3 comma 1 e 2 – che richiama il Decreto Legge n° 536 del 21-10-1996, Art. 1 comma 4 - convertito nella Legge 23 dicembre 1996, n. 648 – e le linee guida di cui al D.M. 15 luglio 1997 (vedi allegato 1 paragrafo 1.33) Prescrizioni di medicinali per indicazioni e modalità d'impiego diverse da quelle autorizzate dal Ministero della Salute, - e tutte le varie normative in merito.
SE SEI UNA VITTIMA DEI "CAMICI BIANCHI" SEGNALAMI LA TUA STORIA VIA E-MAIL O SCRIVILA ANCHE IN QUESTO FORUM. - LEGGERE ATTENTAMENTE IL SEGUENTE REGOLAMENTO: Sono vietati tutti i messaggi offensivi! L’utente di vitarubata.com si impegna, quando utilizza un'Area di Comunicazione Interattiva, a non: Diffamare, abusare, infastidire, dire il falso, minacciare, o comunque, a non violare alcun diritto (quale il diritto alla riservatezza) di altri. Pubblicare, rendere noto, caricare, distribuire, o diffondere argomenti, nomi, materiali o informazioni non appropriati, irriverenti, diffamatori, che violino i diritti di altri, osceni, indecenti o illegali.
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02 Marzo 2007 02:58 Nome: Maurizio Savini email: Frank40cm@libero.It Grazie x il sito...Anche mia cugina in giovane età se ne andata x le imperizie dei medici ed io ora mi trovo diagnosticato un tumore alla prostata privo di sintomi e di marker confermato da una dolorosa biopsia k mi ha creato delle forme infiammatorie...Non ci tengo ad operarmi visto k non serve a molto....Ciao e auguri
[Messaggio del moderatore: vitarubata] 23 Febbraio 2007 00:20 Nome: MODERATORE VITARUBATA email: vitarubata@vitarubata.com “GIU’ LE MANI DAI BAMBINI ”
CAMPAGNA NAZIONALE PER LA DIFESA
DEL DIRITTO ALLA SALUTE DEI BAMBINI
Principali Enti promotori:
COMUNICATO STAMPA DEL 20/02/07
Corte d’Appello di Firenze: condannata la psichiatra dott. Marazziti (equipe del prof.
Cassano) che ha sperimentato un potente psicofarmaco su di una bambina senza
informare i genitori. Un precedente importante in Italia per la difesa del diritto al
consenso informato ed alla libertà di scelta terapeutica. “Abbiamo avuto giustizia”,
dichiara la madre della bambina. “Fatti gravissimi, giustamente perseguiti” commenta
la titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università “La Sapienza”
(Firenze) A metà pomeriggio di oggi, presso la I° sezione penale della Corte d’Appello
del Tribunale di Firenze, Presidente dott. Bruno Loche, presente anche il Comitato “Giù
le Mani dai Bambini”®, promotore della più visibile campagna indipendente di
, è stata
farmacovigilanza per l’età pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org)
condannata la dott.sa Donatella Marazziti, la quale prescrisse e somministrò il
Topamax® - principio attivo topiramato, potente psicofarmaco antiepilettico – per la cura
di una semplice obesità infantile.
Il Pubblico Ministero, nella Sua documentatissima arringa finale, commentando la
superficialità dell’approccio terapeutico della Marazziti, ha detto: “è davvero
sconcertante come uno specialista della salute mentale possa raddoppiare le dosi di una
molecola potente qual è uno psicofarmaco, dando istruzioni alla madre nel corso di
semplici telefonate”. Il penalista Luca Cenferoni, che assisteva la famiglia, ha dichiarato:
“questa sentenza costituisce un precedente importante nel nostro paese, perché
condanna la psichiatra che prescrive e fa somministrare dosi elevatissime di
psicofarmaci sui bambini in modalità ‘off-label’, ovvero al di là delle indicazioni della
stessa scheda tecnica del farmaco, causando dei danni permanenti al minore.
L’autonomia del medico nella scelta della terapia e della posologia non può giustificare
questi abusi: la Corte infatti ha ribadito il diritto inalienabile della famiglia ad essere
compiutamente informata su tutti i pericoli di queste delicate terapie e soprattutto sui
potenziali effetti collaterali, nonché ad essere consenziente alla somministrazione, diritto
violato dalla condannata”.
Emilia Costa, titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università di Roma “La
Sapienza”, commentando la sentenza ed il comportamento della psichiatra imputata ha
dichiarato: “siamo davanti a grave imperizia, negligenza ed a scarsa professionalità.
Questi ‘apprendisti stregoni’ della psichiatria devono essere censurati: in situazioni
così delicate come la somministrazione di uno psicofarmaco la parola d’ordine non può
essere quella dell’‘approssimazione’, quanto successo a questa bambina è davvero
gravissimo”. Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”®, ha
concluso: “mancano poche settimane alla reintroduzione del Ritalin® ed
all’autorizzazione di un altro contestato e pericoloso psicofarmaco per l’infanzia che è
l’atomoxetina, ma per fortuna la magistratura va in direzione opposta rispetto alle nostre
fin troppo permissive autorità di controllo sanitario: questa sentenza farà da faro, da
guida per altre famiglie sottoposte a questo genere di disinvolte medicalizzazioni. Il
nostro Comitato si costituirà in giudizio in tutti i casi simili, per difendere i diritti di
questi bambini”.
Per media relation: portavoce@giulemanidaibambini.org
- 337/415305.
16 Febbraio 2007 20:07 Nome: anna email: palumbo.orazio@libero.it ciao a tutti. sono Anna Piemontese, è la prima volta che leggo
queste lettere raccapriccianti e mi associo anche io con voi ma senza nessuna chiarezza e conferma di ciò che è successo al mio povero papà che è morto il 12 settembre del 06 alle 16 circa per arresto cardiaco in ospedale dopo una lunga serie di interventi dovuti da mancanze mediche così hanno dichiarato loro stessi dopo un intervento dove il mio povero papà è stato asportato il polmone desto x un carcinoma squamoso e cioè tumore.alla fine senza che vi annoio con isoliti calvari , mio padre non aveva metastasi era forte come un giovanotto ma i medici dovuti ad una distraziona lo hanno ridotto ad uno straccio lui pesava 84chili e morto che pesava poco più di 50 chili tutto in 6 mesi e ci avevano promesso che mio padre sarebbe guarito x sempre e invece non si spiega xrche il mio papà a subito una serie di interventi dovuti a infezzioni post operatorio dal primo. il mio povero papà non c'è più . non doveva andare così noi stiamo chiedendo cartelle cliniche di papà e vogliamo vedere e capire come e che cosa a portato alla fine di papà. mio padre è morto non di tumore ma di infarto in ospedale all'età di 65 anni e ci avevano promesso che il natale l'abbrebbe trascorso con noi in grande forma. ciao a tutti e scusatemi se sono stata retorica e ripetitiva .
04 Agosto 2012 12:24 Nome: BENITO_*______________________ email: AMIGA**AnnA***CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO COMMO DEO SO INNOE ...
*|__|)((((((((((((*****___ ___*****))))))))))))))))))CIAOOOOOOOO ...\_/
*
*............................................................................................................BUONA GIORNATA, ..CHISSà SE LO VEDRAI .... SEI FERMA AL 2007 ... (MANDRONA)
Ad occhio nudo guardo l’orizzonte
e incomincia l’altalena.
Come spiego quel che provo?
Ho provato ad immaginare
che il buon Dio volesse dirmi qualche cosa.
In effetti è un Suo dono la mia vita!
Sto cercando di capire se è un capriccio di natura
o è un disegno del buon Dio
che io veda proprio bene e poi mi appanni!
All’inizio avrei pensato ad un calo repentino della vista.
Non fa niente! mi son detta.
Io risolvo con gli occhiali…
e difatti poi li ho messi!
Poi quattro anni son passati e di colpo,
all’improvviso come un flash vedo bene
e di nuovo poi mi appanno!
Da allora quei momenti sono sempre più frequenti.
Io mi chiedo perché accade?
E con questa mia domanda vado avanti interpellando
luminari della scienza.
Non ho avuto mai risposta al mio quesito e mi tormento.
La domanda che io faccio, per la resa dell’idea,
a chiunque porta occhiali stabilmente:
Se in un dato momento ti togliessi quegli occhiali
e vedessi proprio bene…pensa un po’ che ti parrebbe?
Assunta Aiello
14 Maggio 2010 11:34 Nome: assunta aiello email: pa chiedo a qualche onesto dottore che fa il suo lavoro per missione di leggere queste poesie attentamente poi cliccare su google poetessarola guardarmi nel video mentre recito la mia preghiera del dottore e poi ascoltare la sua coscienza.
14 Febbraio 2007 01:09 Nome: Assunta Aiello email: foredil.ceramica@tiscali.it “LA PREGHIERA DEL DOTTORE”
Te ne prego o mio Signore
fa che io possa capire
quando ho avanti un mio paziente
di che male sta soffrendo
e lo curi con perizia
perché possa poi guarire
senza grandi sofferenze.
Fa che io veda nel malato
la Tua croce da portare
e che impari ad ascoltare
se si spiega sul suo male
e per questo lo rispetti
con umana comprensione.
Ti ringrazio o mio Signore!
23 Aprile 2010 18:58 Nome: dada cara signora......
PAZIENTE: DOTTORE:
Buongiorno Dottore
Prego mi dica qual è il suo problema
E’ farvi capire in pochi minuti cosa mi sento
Va bene ci provi, le do tre minuti
Se Lei ci riesce a farsi capire si salva la vita
D’accordo! Comincio col dire che quando
mi sveglio al mattino mi sento una mummia!
Mi dica, dottore, che cosa vuol dire se poi
scesa dal letto mi metto a saltare?
Sta a significare che si sbaglia animale!
Che Lei forse è un canguro…
in questo caso si faccia curare dal veterinario!
Ma come dottore? Sono una persona! Non sente
che parlo, mi spiego, mi faccio capire?
Ed allora impari a tacere! Sono io il dottore!
Va bene! Continui! Mi dica!
Se provate ad individuare cos’è questo problema
di postura che se occludo poi mi torce la mascella;
se mi sale poi la spalla, io rivedo senza occhiali!
Mia signora troppe cose mi chiedete!
Ci vorrebbe un indovino per risolverle
il problema!
04 Giugno 2010 01:53 Nome: BENITO email: MADONNINA DI ZIRRA - (SCRIVILO SUL TUO COMPUTER ]. COMPLIMENTI
PE LE
TUE BELLE POESIE... BRAVISSIMA.
14 Febbraio 2007 01:06 Nome: Assunta Aiello email: foredil.ceramica@tiscali.it “CHE VUOI CHE SIA”
Che vuoi che sia il tempo dell’attesa
se attendi una sentenza
che ti assolva da un’azione senza colpe
e se attendi che si faccia piena luce
su un errore che hai subito.
Ne è passato poi di tempo
dal momento che ho avvertito chiaramente
che si erano sbagliati i luminari della scienza.
Che altri sintomi ben chiari
conducevano in un’altra direzione.
Sono solo cinque anni che ne parlo tutti i giorni
e poi parte della notte
sto a pensare ad un’altra strada.
Non mi stanco mai di dire
che è un’altra malattia.
Se qualcuno mi ascoltasse attentamente e mi desse poi una mano.
08 Gennaio 2013 01:28 Nome: BENITO BUON ANNO
05 Febbraio 2007 20:07 Nome: Daniele email: mariodedde@infinito.it Sono un malato di Seminoma del mediastino trattato con chemio e radioterapia, ormai già in follow-up da maggio2005; ho potuto evitare l'intervento chirurgico e migliorare i controlli grazie all'I.E.O. (Istituto Euoropeo di Oncologia) di MIlano (Via Ripamonti, 435 - Tel 02-57489.1), visitabile anche dal sito www.ieo.it; volevo solo informare i vari malati di tutta europa dell'esistenza di questa struttura che possiede ottime strutture e buon personale istruito, i medici sono anche molto disponibili ha essere contattati anche via mail o telefono per seguire il paziente a distanza, è possibile anche il ricovero nell'edificio. Invece spesso ho saputo di gente che si è recata all'I.N.T. (Istituto Nazionale Tumori) di Milano (Via Giacomo Venezian, 1), il quale già mette in depressione la struttura e i medici non mi sono sembrati molto adeguati: secondo loro io dovevo esser già morto dal 2004, mentre mio suocero doveva durare solo 3mesi sì e no, mentre invece grazie all'I.E.O. è campato oltre un anno con un tumore polmonare in metastasi al cervello, fegato e ossa!
28 Gennaio 2007 01:10 Nome: Massimo Rosario Formicola Quello che leggo è raccapricciante,conoscevo la storia attraverso la televisione, ma, si sa che poi tutto sembra finire nel dimenticatoio,presi come siamo, purtroppo, dalla vita quotidiana.
anche nella mia famiglia si sono verificati casi di malasanità,non così palesi e "terribili"
Credo che tutti,incosciamente ogni giorno cadiamo vittime di questi "signori" che hanno studiato medicina solo perché il camice bianco è figo e lo stipendio ancor di più,ma poi alla resa dei conti non sanno dove andare a parare e nel peggiore dei casi come il tuo si infischiano
delle conseguenze della loro superficialità.
il rispetto umano...no!quello è solo una chimera
non c'è mai stato,basta guardarsi intorno,viviamo perennemente immersi in una giungla dove vige la legge del più forte.
Ammiro la tua forza e ti incito a fare del tuo meglio per estirpare il male...in tutte le sue forme da questa civiltà,che civiltà non è
27 Gennaio 2007 16:05 Nome: Massimo Preg.mo Giuseppe Ricciardi,
ti scrive Massimo, infermiere, sono stato sorpreso nell’ascoltare il 30/12/06 al TG5 e poi a Buona Domenica il 7/1/07 il caso di malasanità di cui tu e tua moglie deceduta siete vittime.
Stiamo vivendo la stessa vicenda, la mia credo sia più eclatante e colgo il tuo invito a segnalare al sito www.vitarubata.com , che hai costituito, per denunciarlo.
Molte associazioni per la tutela dei diritti dei malati sono costituite da medici e non hanno interesse a denunciare la verità dei reati nella sanità, per cui necessita che i casi denunciati siano valutati da personale, che non opera nella sanità, ma che conosce la medicina.
Le perizie dei CTU sono spesso redatte al fine di limitare le conseguenze per i medici responsabili, per esempio l’abuso di addebitare i decessi alla patologia CID, parola miracolosa per togliere dai guai i medici.
Mio padre è stato assassinato volontariamente dai un gruppo nutrito di medici italiani e stranieri, con la correità degli infermieri, che hanno assecondato l’operato dei sanitari.
Non mi dilungo sui numerosissimi fatti squisitamente tecnici di interesse medico legale, penale, che sono scandalosamente evidenti, molto più del tuo caso, in pratica ho la cosiddetta “pistola fumante”.
Ti elenco sinteticamente i principali aspetti d’interesse penale.
Lesioni colpose gravissime;
Occultamento delle lesioni prodotte;
Somministrazione a dosi letali di oppiacei, barbiturici e neurolettici;
Atto chirurgico non riportato in cartella clinica;
Assenza di due consensi informati, mai redatti;
Manipolazione di cartella clinica e sua alterazione;
Sottrazione di atti dalla cartella clinica e dal fascicolo giudiziario in Procura;
Sottrazione degli atti di indagine effettuate dai carabinieri;
Esame tossicologico positivo ad oppiacei e barbiturici, non prescritte in cartella e mancata denuncia alle autorità, come anche per le lesioni prodotte al paziente dall’ospedale di provenienza, da parte del secondo ospedale di accettazione;
Mancata adozione di adeguata terapia per le gravissime lesioni emorragiche prodotte;
Mancata alimentazione del paziente per 32 giorni;
Adozione di trattamento cruento, controindicato, afinalistico e ripetuto fino alla morte del paziente;
Trattamento della salma in violazione dei regolamento di polizia mortuaria e delle metodiche per l’accertamento della morte.
Perizia medico legale del CTU, origine dell’archiviazione del caso, redatta in modo vago, lacunosa, contraddittoria, con palesi inesattezze e forvianti, gravi omissioni.
Dopo aver contattato medici legali, avvocati e tra le più note associazioni di tutela dei diritti dei malati, si è constatato il rifiuto a trattare il caso in questione, per la certezza che emerga l’omicidio volontario.
Dall’agosto 1998, data del decesso e dopo i gravi depistaggi, iniziai studi di medicina, che grazie alle già acquisite conoscenze ed esperienze per l’attività di infermiere, riuscì dopo 4 anni nel 2003 a ricostruire e provare scientificamente il tutto.
Il medico legale militare, che mi sostiene, solo giorni fa mi ha consegnato l’ultima integrazione alla perizia legale, redatta nell’arco di due anni, sempre per prudenza, per non essere coinvolto in un caso così grave.
Ora, ho una perizia medico legale dalla cui lettura emergono fatti gravi, che ipotizzano seriamente l’omicidio volontario, facilmente deducibile da chiunque, soprattutto da un giudice.
Ovviamente nel 2001, nonostante la mia opposizione al provvedimento, il giudice decise la definitiva archiviazione con un provvedimento dal contenuto scandalosamente riprovevole.
Dal 2003 ad oggi non si è giunti al deposito di una giusta e limpida querela contro i due ospedali per le indecisioni del medico legale, timoroso ed autore di ripetute integrazioni e per le frequenti insoddisfazioni dell’avvocato delle perizie medico legali, comportamento, che solo ora, si manifesta forviante e pretestuoso.
Gli atti medici eseguiti, per la loro assurdità, non possono ritenersi eseguiti da medici professionisti, perché palesemente controindicati e dannosi, anche per personale non sanitario.
Oggi, mentre ti scrivo, ho appreso dal mio avvocato la prescrizione dei reati entro i 5 anni dall’evento, quindi ci resta solo un accordo extra giudiziario con il primo ospedale straniero, mentre contro quello italiano non si può assolutamente ricorrere.
In netto contrasto con quanto dichiarato in precedenza sulla non prescrizione dei reati. Le contraddizioni emerse ed il comportamento dall’avvocato nei due anni trascorsi, mi fanno sospettare la strategia collusiva tra lui ed i sanitari.
L’intera vicenda, degna di un romanzo, mi lascia quasi impotente, ed ora mi ritrovo ad avere prove schiaccianti ed indiscutibili e non poter ricorrere contro questi assassini, causa il comportamento dolosamente negligente dell’avvocato mio “amico”, che spontaneamente si offrì di patrocinarmi.
Egli, ora afferma, che l’omicidio colposo si prescrive dopo 5 anni e non 10 anni, mi chiedo perché dal 5° all’8° anno rassicurava che “i termini non scadono”, eseguendo iniziative in contrasto ad una prescrizione quinquennale?
Giuseppe, ti scrivo, per chiederti aiuto nel far emergere un caso di inaudita gravità, io che a differenza di te, per la professionalità ed il settore sanitario in cui già operavo, avrei dovuto essere favorito.
Invece, tu con le gravi lacune in materia, eri idraulico e con modesto livello scolastico, sei riuscito in un’impresa grandiosa a smascherare i sanitari.
IO, pur avvantaggiato dalla mia professionalità, dai gravi ed evidentissimi reati commessi dai medici, facilmente dimostrabili, non riesco ad avere giustizia.
Ti saluto fraternamente.
Massimo
25 Gennaio 2007 15:20 Nome: tiziana email: tizianasal@yahoo.it Un caso di malasanità:
Mia madre si è operata il 6 marzo 2006 per un adenocarcinoma gastrico in laparoscopia.
La laparoscopia non è stata mai firmata, non abbiamo mai dato il consenso alla laparoscopia nè diagnostica nè chirurgica. C'era un solo documento da firmare e non l'abbiamo firmato, volevamo lasciare dichiarazioni prima di mandare mia madre in sala operatoria ma non ci è stato possibile. Mamma è entrata in sala operatoria con la promessa a voce che sarebbe stata fatta una diagnosi ed è risalita in reparto dopo due giorni con 3 macchine attaccate, una siringa di morfina, flebo e tubicini dappertutto, le avevano ripulito quasi tutto l'addome. Stomaco, milza, una parte di esofago e di fegato. Non vi dico come stavo male io per lei per non aver fatto niente per impedirlo, come se l'avessi tradita. Ancora oggi io non sono stata da nessun avvocato per informarmi su come avrei potuto dare le direttive per poter consentire di mettere le mani su mia madre fino ad un certo punto!
Ma insomma che diritti abbiamo noi cittadini, possiamo o no essere responsabili della nostra salute, possiamo o no mettere dei limiti all'operato dei medici oppure quando ci spengono i sensi siamo completamente nelle loro mani?!
Sono pronta a sporgere denuncia perchè è stato violato un diritto.
In seguito mia madre ha accettato di fare la chemioterapia ben sapendo tutti che non sarebbe stata curativa, mi diceva che voleva farla perchè temeva di essere abbandonata dai medici. Ora i suoi valori ematici non sono più buoni, il suo corpo non è più in grado di sopportare la chemio ed ora me l'hanno abbandonata a casa. Quello che non voleva le hanno fatto. Non è possibile vivere nelle mani di medici presuntuosi e senza umanità.
Per favore non limitiamoci a raccontarci le storie, facciamo qualcosa per fermare questa corruzione!!
Ho rabbia in corpo per altri 30 anni!!
21 Gennaio 2007 02:04 Nome: Anna email: damatoanna61@hotmail.it Oggetto: VISITA DELL’ORRORE
Mi chiamo Anna D’Amato dopo aver fatto quella che sarebbe dovuta essere una banale visita per plantari personali in uno studio medico di Napoli molto conosciuto (il “dottore” che mi ha fatto questa “visita” viene spesso nominato in vari giornali) non ho più la mia salute. In quello studio medico io ero da sola, loro erano in tre. Nella sala d’attesa non c’erano altre persone per la visita ma nonostante questo attesi circa quindici minuti durante i quali passò nel corridoio un uomo, (in questa sala di attesa c’era una segretaria) quando mi fu quasi vicino io dissi: “buongiorno”ma non ottenni risposta. Il “dottore” aprì personalmente la porta e mi chiamò. Nella stanza oltre a lui c’erano una donna e l’uomo che vidi in corridoio. Mi fa svestire e inizia la visita così articolata: salire su un cubo, dove per altro mi fa anche i complimenti per l’ottimo mio tono muscolare, poi su di una pedana e poi ancora su un altro cubo che si trovava accanto alla pedana facendomi stare di spalle a lui, senza dettare niente questa volta alla segretaria. All’improvviso mi “comanda” di scendere, io non so come fare, mi agito lui allora stende le sue braccia verso di me chiedendomi se voglio aiuto io mi agito sempre di più e quasi saltellando mi giro e scendo da un altro lato ma nel fare questo vedo nascosto dietro di me quell’altro uomo (visto in corridoio) con un movimento ritmico delle braccia in alto quasi come a voler far cadere o comunque spruzzare qualcosa nella mia direzione; io allora chiedo al “dottore” sempre più agitata e impaurita: “lui chi è, lui chi è” risposta: “è un mio allievo” e subito dopo “si stenda”. I comandi erano diventati più incalzanti e minacciosi. Io ero sempre più confusa, più impaurita, ero in pericolo e non riuscivo a reagire a capire quello che mi stava succedendo, a scappare mettendomi in salvo.ma vedevo e avevo paura senza poter difendermi,non avevo più le mie facoltà mentali vedevo solo e sentivo e avevo tanta paura come una bambina indifesa, ridotta in uno stato di totale sottomissione sia fisica che mentale, non riuscendo io stessa a controllare i miei movimenti, avevo dei tremori, dei gesti incontrollati, avevo paura. Mi sedetti sul lettino seguita dal “dottore” abbracciandomi debolmente le gambe con le braccia l’unico gesto di difesa che riuscii a fare non potendo altro. Il “dottore” urlò con più forza di stendermi, mio malgrado dovetti ubbidire. Pose un martelletto sotto il mio piede ma non guardava né il piede né la gamba né me ma al di sopra e di fianco a me. Improvvisamente gettò il martelletto e si avventò sulla mia gamba … io cercai di guardare, sentivo dolore, lui mi sgridò dicendomi ancora: “si stenda” iniziai a vedere lui come in un cerchio che girava, girava. Tentai ancora una volta di guardare cosa mi stava facendo; lui ormai armeggiava con la mia gamba senza pensare più a me alle mie domande, ai miei tentativi di guardare,(convinto forse che ero entrata in una fase dove non avrei più potuto ricordare niente di quel che vedevo ), l’unica cosa che continuava a comandarmi era quella di stare stesa, io mi dimenavo, non poteva “lavorare comodamente” e così sentii un forte dolore come una puntura prima di crollare all’indietro sbattendo la testa sul lettino nell’estremo tentativo di continuare a guardare e prima di perdere completamente la conoscenza facevo fatica anche a respirare, mi sentivo soffocare ero come paralizzata e l’ultima cosa che vidi fu un bagliore, come un flash, era bianchissimo… sentivo la vita che mi sfuggiva, volevo aggrapparmi, resistere, respirare ma non ce la fecevo la droga era più forte di me; è stato come morire... Mi “riprendo” non so dopo quanto tempo e in che modo e cosa altro mi abbiano fatto. Ora ero “viva”di nuovo ma ero stanchissima e dolorante e il “dottore” che mi comandava sempre con quella voce, sempre con quello stesso tono minaccioso altre cose. Dovetti subire altro dolore. Dopo avermi messo le sue manacce addosso facendo del mio corpo quello che voleva mi fece risalire sulla pedana emettendo un ghigno di compiacimento. Alla fine di questa visita dell’ “orrore” mi dice di rivestirmi. Io ero stranamente euforica, oserei dire quasi “allegra” e mi aggiravo nella stanza, parlavo velocemente, incessantemente senza un discorso logico. Il “dottore” era ora alla scrivania con il suo “allievo” e la sua “segretaria”, parlavano tra di loro senza mostrare meraviglia del mio “comportamento”; ad un tratto smise di parlare con loro e mi guardò io allora mi scusai dicendo che forse parlavo troppo ma lui subito mi disse sempre con quel tono (solo con me usava quel tono con la “segretaria” no) “ognuno ha il suo modo di comportarsi” stavolta senza essere minaccioso ma comunque molto deciso, inflessibile. Mi porse due fogli, uno intestato al “centro medico” e un altro intestato a “lui”. La prescrizione è: arnica della heel quindici gocce due volte al giorno, per 40 giorni, reumilase plus una pillola al giorno per 40 giorni, promoligo8 ( LITIO) una fila al giorno ogni sera per 2 mesi. Plantari su misura da un podologo da lui indicato, rieducazione posturale in un centro di posturologia da lui indicato. Visita di controllo dopo due mesi. Per favore potreste essere più incisivi sulla prescrizione? Perché alcune persone potrebbero avere “dimenticato” alcuni momenti della visita avendo avuto io stessa come un’amnesia temporanea riguardo ad essa. Io ho visto troppo e ho chiesto troppo prima di crollare paralizzata su quel lettino priva di conoscenza. Il litio non l’ho mai preso. Dopo che scesi da “quello studio medico” l’euforia che mi aveva accompagnata alla fine della visita iniziò a degradare lasciando il posto ad una stanchezza dolorante. Iniziai a tossire, mi sentivo strana, stanca, io che ero sempre dinamica, in ottima salute, non ce la facevo neanche a camminare, dopo un po’ vomitai per strada. Mi sentivo male, perché? Da quel giorno ha inizio il mio calvario.
Grazie
damatoanna61@hotmail.it
Cell. 3491901571
16 Gennaio 2007 20:20 Nome: sirem62 email: sirem62@hotmail.it Ciao Riccardo,
ti do del tu perchè mi sento un pò una compagna d'avventura...ho letto la tua storia ed è agghiacciante, come lo sono tante storie di malati oncologici. Io sto combattendo un cancro da 4 anni, ed è da quando me lo hanno diagnosticato che la vita non è più vita, ma un susseguirsi di controlli, radioterapie, controlli, radioterapie...metastasi ecc..
la cosa scioccante è che molte cose sono comuni alla tua
1) sono stata operata al San Martino di Genova
2) radioterapia, prima al San Martino, poi al Galliera, poi ad Alessandria, poi a Pietra Ligure...
3) ho fatto un blog dove anche io faccio una denuncia,( htp//sirem62sirem62.spaces.live.com) anche se diversa dalla tua, perchè quando ti ammali di cancro in un modo o nell'altro devi morire. se non incontri la malasanità, come è successo a te (ma ne ho incontrata anche io) e se ti capita di sopravviver per un pò, succede che torni al lavoro e li trovi un altro cancro che tiammazza: ti considerano già morta, non ci sei più, ma non mi voglio dilungare.
4) mi sono paralizzata quando ho sentito la musica che hai messo nel blog, è la stessa che no messo io. e ti assicuro che non ho mai girato su internet, non conoscevo i blog, mi ha aiutato un'amica a farlo ancora non sono brava.
volevo solo ringraziarti a nome di tutti i malati di cancro i malati oncologici, per quello che fai, più siamo a denunciare qualsiasi sopruso più saranno le persone che non dovranno vivere e subire quello che noi abbiamo subito.
io ci sono se posso fare qualcosa, contattami pure.
sirem
17 Gennaio 2007 04:06 Nome: luigina email: partitopen.invalidi@libero.it carissima, sono stata operata di un tumore carcinoma, e sottoposta ad intervento con complicazioni, con terapie farmacologiche che ti devastano il corpo, e la vita non è più vita, come scrivi tu. Facciamoci forza cara e cerchiamo di sopravvivere a questo calvario, ma dobbiamo combattere e denunciare la malasanità, e fare capire alle persone che non siamo già morte, e che purtroppo possono ammalarsi anche loro . Corraggio e se vuoi scrivimi e/o scrivetemi, ci sentiremo meno soli nel nostro calvario. Vi abbraccio forte forte: Luigina 66 enne.
17 Gennaio 2007 16:13 Nome: sirem email: surem62@hotmail.it ciao è un piacere poterti rispondere e parlare..
hai ragione dobbiamo farci forza l'un l'altro e sai penso sempre che le cose non accadano per caso...forse tutto questo (io sto combattendo anche il mobbing ed in questo momento mi fa ancora più male) è successo perchè noi siamo in grado di ribellarci di urlare il nostro dolore e chissa che in futuro non succedano più...devo crederlo ho bisogno di crederlo
Sirem
13 Gennaio 2007 16:27 Nome: Valentina email: valentinadettorre@libero.it Buona sera sig. Ricciardo,
mi chiamo valentina e hanno ucciso mia nonna!!!
Il 9 dicembre del 2006 si è spenta in un letto di una clinica privata di Lecce
una donna di ferro che solo la morte avrebbe potuto fermare...
Intorno alla fine di novembre, la nonna del mio fidanzato che per me è stata
l'unica nonna che abbia mai avuto, ha scoperto di avere un'ostruzione ad una
vena del cuore...aneurisma aortico, che un medico di taranto preferiva non
operare data l'età di 78 anni e che un medico che operava in questa clinica di
lecce, invece, ha ritenuto operabile d'urgenza.
La nonna Petrina di una bontà inesistente su questa terra e di una forza
inaudita, sentendo la "sentenza" del medico ha deciso di operarsi...ed è stato
l'inizio di un incubo da cui ancora non riusciamo a svegliarci!!
Da quanto sappiamo la nonna è stata operata una prima volta con un intervento
che nella norma sarebbe dovuto durare 4 ore, ma che durò invece il doppio, al
termine del quale il cardiochirurgo dette esito positivo dicendo che non c'era
stato nemmeno bisogno di fare il by-pass...nella notte il cuore messo a battere
da solo, quindi senza l'aiuto delle macchine, non resse lo sforzo e dovettero
operarla nuovamente.
Io e il mio fidanzato tornammo immediatamente da napoli dove frequentiamo
l'università e quando fummo a taranto ci informarono che la nonna non avrebbe
superato la notte perchè l'intervento non aveva riparato la situazione...alle
01:05 la nonna si è spenta davanti agli occhi increduli e al cuore gelato di
giuseppe.
C'è ora un'inchiesta, un avvocato, un medico legale e 9 indagati...che non ci
porteranno indietro Petrina,ma che forse faranno almeno un pò di rumore!!!
In bocca al lupo!
13 Gennaio 2007 00:55 Nome: Francesco email: commerciale@europrinter.it Ciao Giuseppe
ho letto tutta la vostra storia , non esistono parole che possano darti conforto, questo lo so bene .Ciò che mi preme di dirti e questo! Non mollare perchè i bastardi devono pagare ,prego Dio che ti dia la forza per andare avanti senza perdere mai la speranza di fargliela pagare.
Sarà un caso , ma anche io abitavo a Genova , e anche io sono passato in una storia simile alla tua. Lei si chiamava Anna e di anni ne aveva 36, anche lei morta perchè alcuni medici Bastardi del Galliera , e poi del San Martino si sono divertiti senza alcuna autorizzazione a sperimentare nuove cure , creando sofferenza e dolore a lei e a tutti i suoi cari , sino ad ucciderla.
Sono con te Giuseppe ,anche io come te sono un Isolano te Siciliano io Sardo , ma sappi che queste persone difficilmente pagano il conto e una lotta impari,perchè sono protetti anche dallo stato, ti auguro ogni bene , pechè solo chi cè passato dentro come me può capirti ,e sa quanto possa essere grande il dolore che si porta dentro il cuore, non mollare perchè Adriana e ora anche Anna da lassu ti guardano.
Seguiro la tua storia , a presto
Francesco.
12 Gennaio 2007 20:23 Nome: PENELOPE email: ancillotto66@hotmail.it ho pubblicato la storia di tua moglie sul mio blog,spero con tutto il cuore che giustizia sia fatta
11 Gennaio 2007 15:01 Nome: Veronica Salve,
avevo già seguito il suo caso in televisione, l'ho vista oggi ospite a "Buona Domenica" e mi commuove la sua storia e la sua battaglia contro chi ha fatto tutto questo alla sua moglie.
Io mi dico sempre, non fare agli altri ciò che non vuoi esser fatto a te stesso e lo stesso vale per chi vogliamo bene.
Che sia fatta giustizia, una cosa che spero è che nei prossimi anni venga fatto una serie di leggi a tutela di questi errori, anche durante un trattamento...purtroppo ad oggi vedo che noi cittadini non siamo tutelati di fronte alle ingiustizie della sanita'.
Mi dispiace per la sua storia.
Saluti , Veronica Waters
11 Gennaio 2007 14:54 Nome: Salvatore Caro Giuseppe,sono perfettamente solidale con te,perchè purtroppo esiste una
constatazione di fatto suffragata da prove denunciate quotidianamente dai mass
media che rientra nelle lauree in medicina e chirugia conferite a colleghi a
dir poco impreparati,mi riferisco al tirocinio prelaurea, agli esami di clinica
medica, di patologia medica,di biochimica, di farmacologia medica, di
microbiologia medica,e di semeiotica medica (esame supplementare,ma
IMPORTANTISSIMO per stabilire una concreta ed efficiente preparazione
medica).Attualmente assisto a scene frequenti di colleghi ,in termini
pratici,che eseguendo un esame obiettivo non sanno:palpare ed auscultare un
addome,auscultare un cuore,auscultare un torace sia palparlo ascoltando i suoni
riferiti con la percussione.Mi auguro che tu possa vincere la tua
battaglia,della quale comunque seguirò i futuri risvolti.
Cordiali saluti Salvatore RUTIGLIANO (medico chirurgo specialista in
MICROBIOLOGIA Medica).
11 Gennaio 2007 14:44 Nome: Roberta ho ascoltato la tua storia a buona domenica é poi sono entrata nel sisto dedicato ad Adriana e dove dirti la verità non ho mai pianto così tanto, io purtroppo posso solo aiutarti moralmente continua a lottare non mollare fallo per il tuo grande amore che vive sempre nel tuo cuore.
Spero di essere un tuo sostegno morale.
Ciao Roberta
11 Gennaio 2007 14:43 Nome: Angela Caro Giuseppe,
sono Angela da Milano, con tanta amarezza ho visto ed ascoltato il tuo appello a Buona Domenica
sono rimasta mortificata.
Una parola sola mi resta da dirti: datti coraggio che la vita continua; pero' ricordati che quando si
entra in quei posti li, dal momento che metti la firma se esci è una vincita al totocalcio - loro si tutelano
ed hanno sempre ragione. Tu hai avuto la fortuna che hai studiato e ti sei laureato e ti stimo moltissimo,
anche io ho avuto un caso analogo al tuo, è appena morto mio marito e la faccenda la conosco bene.
Colgo l'occasione per darti un augurio, anche se è triste come lo è per me, di Buone Feste.
Continua la tua battaglia, vai avanti e almeno tu prenditi la tua vittoria.
Se vuoi rispondermi ne saro' felice.
Fammi sapere quando sarai ancora a Buona domenica.
In bocca la lupo...e che crepi.
Con tanto affetto - Angela da Milano.
Ciao.
11 Gennaio 2007 14:41 Nome: Paola ho visitato IL tuo sito e sono rimasta senza parole.......anche io sono vittima come te, solo che non ho avuto IL coraggio di affrontare un lungo calvario....coraggio vuol dire anche avere rispetto dei nostri cari che non ci sono più, non per colpa del destino, ma per colpa di qualcuno............vai avanti anche per IL mio Grande Papà, che non meritava quella fine.............vai avanti per tutti quelli che non meritavano..... Vai avanti...........se un giorno capiterà, it racconterò ..........un abbraccio forte Paola
11 Gennaio 2007 14:40 Nome: Monia Sono Monia ho 30 anni e faccio l'infermiera oggi ti ho visto a Buona Domenica e
il tuo racconto mi ha colpito molto, non si può morire così giovani.Io lavoro
in nefrologia in un ospedale di brescia,conosco molto bene l'azatioprina , i
cortisonici ad alte dosi , la ciclofosfamide e i famaci immunosoppressori,li
somministro giornalmente ai miei pazienti e con la ciclofosfamide poi i corsi
di aggiornamento per l'infusione e le modalità d'uso si sprecano e meno
male;personalmente sono sempre contro ai medici,forse sono un pò prevenuta
visto quello che giornalmente mi capita di vedere,però posso dirti che a
brescia i miei medici lavorano bene,certo per te è una magra consolazione,però
da noi il consenso informato è sempre d'obbligo e loro girano sempre con una
copia in mano.Spiegano sempre bene il perchè e il percome di certe procedure e
a volte visto che i miei pazienti non sono sempre giovani,noi infermiere
rispieghiamo perchè i kmiei nonnetti dicono che si vergognano a
inrerrompere.Spero vivamente che per questi "signori" arrivi il "giorno del
giudizio" sono pericolosi e non possono fregiarsi della parola medico.
11 Gennaio 2007 14:38 Nome: Silvano Sono un artigiano eletricista della provincia di Brescia, ho letto l'odissea della sua cara moglie e sua, sono rimasto sconcertato.
credo che certe persone, mi riferisco a quei "medici", non solo non abbiano il diritto di esercitare, ma non abbiano il diritto nemmeno di essere liberi, (vorrei dire di vivere ma mi trattengo).
Io ho la fortuna di avere una moglie, due figli e due nipotini, capisco quindi quello che le è stato tolto vigliaccamente e spero che riesca al piu' presto ad avere giustizia.
Non sono bravo a scrivere ma le vorrei dire che l'ammiro infinitamente per la sua forza, e che le sono vicino con tutto il mio cuore.
Non è lei a doversi vergognare di essere italiano, ma si devono vergognare quegli individui che permettono che questo paese sia
in queste condizioni.
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